mercoledì 20 novembre 2013

Mamme che: "goditi la vita che poi.."

Ho sempre dubitato delle mamme navigate che col sorrisino beffardo mi dicevano " poi vedrai, non hai ancora visto niente". Secondo me provano un certo gusto nel terrorizzare le amiche in attesa o alle prime armi, ti guardano con quel faccino sarcastico ogni volta che dici " sai, la mia bimba dorme tutta la notte" oppure " mangia di tutto". Le vedi che sono li pronte a smontarti ogni certezza con i loro "eh, ma ancora e' piccola, vedrai appena arriva 9 mesi, a un anno, a due, a tre". Oppure, peggio ancora, quelle che per spaventarti usano frasi del tipo:"goditi la vita adesso, perche' poi...", "non avrai piu' tempo neanche per una doccia", "e chi ci va piu' al cinema".
Io e la mia nana siamo arrivate ad un anno di vita insieme e posso dire che per fortuna ci siamo arrivate incolumi dalla maggior parte di questi avvisi e con una nota d'orgoglio mi sento di dire a tutte quelle che hanno provato a terrorizzarmi che:
- la mia nana dorme da quando aveva 2 mesi tutta la notte e nonostante l'inizio del nido e tanti altri fattori che pare avrebbero cambiato le cose, continua a farlo;
- riesco ancora ad andare dall'estetista, uscire con le amiche, ritagliarmi del tempo per me, leggere un libro e mettermi lo smalto. Faccio anche la doccia e la pupu' senza problemi, solo con un po' di organizzazione in piu';
- nonostante io non sia riuscita ad allattarla al seno non mi pare si ammali piu' di altri bimbi che per fortuna hanno mangiano il latte delle loro mamme;
- da quando cammina non e' cambiato il modo in cui sto attenta a lei e non mi sento piu' stanca di prima, e' sempre stato bello stare con lei e a fine giornata sono stanca ma felice e alle volte mi spiace anche che si sia addormentata cosi presto;
- dorme nel suo lettino da sempre e nessun fattore le ha mai fatto cambiare idea;
- posso ancora viaggiare, quando aveva otto mesi abbiamo preso l'aereo e siamo state a Parigi e ci siamo divertiti tanto... con un po' di organizzazione in piu' ovviamente. 
- mi godo ancora la vita in tutta allegria e non ho avuto bisogno di godermela tutta prima dell'arrivo della mia nana, perche' continuo a farlo con lei
- tra me e mio marito le cose vanno bene, la nana ci ha solo portato tanta gioia, certo, abbiamo qualche impegno in piu' e anche qualche pensiero in piu' ma la coppia funziona ancora alla grande

Potrei continuare all'infinito ma mi fermo qui. Tanto lo so che tutte voi avete ricevuto gli stessi consigli e li conoscete anche meglio di me!
Certo e' che su una cosa queste mamme avevano proprio ragione. Il primo anno di nido e i malanni! La mia nana e' ammalata una settimana si e l'altra pure e su questo non posso darvi torto! E' vero, sara' un anno difficile e saremo sempre tutti ammalati, ma supereremo anche questo! Si si, lo so che a Marzo sara' peggio e in primavera arriveranno i malanni peggiori, ma tanto per voi non ci sara' mai fine al peggio!
Devo pero' ammettere che ho fatto parte anche io del gruppo delle mamme navigate e terrorizzatrici! Solo per un attimo pero' (giusto il tempo di accorgermi in che tunnel stavo entrando). Ebbene si, subito dopo il parto provavo un certo non so che a descrivere il parto come un salto nel dolore: "ti senti morire, altro che dolore del ciclo, il dolore che provi e' paragonabile solo a tutte le tue ossa che si spaccano contemporaneamente, mai piu' nella vita". Ecco questi sono i commenti piu' delicati e quelli senza tutti quei dettagli che mi divertivo ad aggiungere per rendere il tutto piu' drammatico! Le facce terrorizzate delle mie amiche mi davano soddisfazione, e piu' i volti si contorcevano e piu' insaporivo il tutto con dettagli succulenti. Per carita', dettagli veri, ma sicuramente avrei potuto evitare! Non che adesso io descriva quel momento come una gita al mare, ma evito tutto quello che non serve, anche perche' ciascuno di noi avra' la sua esperienza e non serve dare avvisi e consigli su una delle cose piu' soggettive del mondo! Lo stesso vale per voi care mamme navigate e terrorizzatrici, le vostre esperienze non saranno mai le mie, i vostri figli non potranno mai assomigliare alla mia, e il vostro approccio alla maternita' e alla vita di coppia non e' il mio! Ognuna di noi avra' difficolta' differenti o anche le stesse difficolta'ma ciascuna le affrontera' come meglio crede.
Quindi, raccontiamoci le esperienze, che va bene e ci aiuta a non sentirci sole, ma basta col terrorismo e soprattutto basta dire alle povere neo mamme che non riuscite a trovare il tempo per fare niente per voi, imparate ad organizzarvi meglio!

lunedì 18 novembre 2013

Carenza di ferro nei bambini: qualche consiglio alimentare.

Questa estate, un paio di mesi dopo lo svezzamento, la mia bimba aveva perso un po' l'appetito al punto da rallentare anche la crescita. Avete presente i famosissimi percentili di crescita? Posto che qualcuna di noi sia davvero riuscita a capire come funzionano, la mia bimba aveva perso due punti percentili e gia' non partivamo da cifre alte. Inizialmente non ci siamo preoccupati ma quando a settembre la situazione era ancora cosi, la pediatra ci ha consigliato di fare delle analisi del sangue e delle urine. Il risultato e' stato una carenza di ferro notevole per cui, sempre dietro consiglio del pediatra, abbiamo cominciato una bella cura a base di ferro per due mesi. In effetti non c'era da allarmarsi, ma io per saperne di piu' ho fatto qualche domanda ad una mia amica Dietista, Stefania Moio, che tra l'altro ha un suo blog, dieteticamoio.blogspot.com, al quale potete rivolgervi se avete bisogno di qualsiasi consiglio alimentare. In fondo troverete anche una sua biografia! 
le ho chiesto come si puo' intervenire in questi casi adeguando l'alimentazione e ho deciso di condividere con voi le informazioni che mi ha dato, chissa' che possano esservi utili in qualche modo!
Buona lettura!


QUALI SONO LE POSSIBILI CAUSE DI ANEMIA PER MANCANZA DI FERRO NEI BAMBINI?
La carenza di ferro è una condizione che si verifica quando “la velocità di perdita o di utilizzazione del ferro supera la velocità di assimilazione dello stesso”.
Nei primi 6 mesi di vita, è improbabile si abbia una carenza di ferro, perché la quantità presente è spesso sufficiente per l’organismo.
Solo i bambini nati pre-termine potrebbero presentare carenza in quanto necessitano di una quantità maggiore di ferro.
Dai 6 ai 12 mesi invece, spesso si verifica una carenza di questo minerale perché l’organismo in crescita necessità di maggiori quantità di ferro.
Le cause possono essere molteplici: nascita pre-termine, allattamento artificiale con latte povero in ferro, inserimento di latte vaccino prima dei 12 mesi (che può causare sanguinamenti occulti intestinali e riduzione dell’assorbimento del minerale), svezzamento con alimenti poveri in ferro e vitamina C. Anche se spesso è semplicemente una condizione fisiologica dovuta al rapido accrescimento.
Dopo i 12 mesi è difficile si verifichi una carenza di ferro, se l’alimentazione è varia ed equilibrata.

QUALI SONO GLI ALIMENTI CHE GARANTISCONO L’APPORTO DI FERRO?
Discrete quantità di ferro sono presenti:
- in alimenti di origine animale (carne e pesce), il cosiddetto ferro eme, il quale viene assorbito in maggiori quantità.
- in alimenti di origine vegetale (fagioli, lenticchie, ceci, piselli, fave, indivia, radicchio verde, spinaci), chiamato ferro non-eme e assorbito dal nostro corpo in quantità inferiore.
Il ferro è anche presente nelle interiora, nelle uova, nella frutta secca e nel cioccolato fondente. Tutti alimenti, che possono essere introdotti gradualmente dopo l’anno di vita.
 
INTEGRARE QUESTI ALIMENTI PUO’ ESSERE SUFFICIENTE OPPURE è NECESSARIO COMUNQUE L’UTILIZZO DI UN INTEGRATORE?
Intorno ai 6 mesi è consigliabile integrare il minerale, il cui dosaggio verrà stabilito dal pediatra. Da un punto di vita alimentare è consigliato il latte materno o latte artificiale arricchito in ferro oltre al consumo di carne e pesce.
A partire dai 12 mesi, un’alimentazione contenente gli alimenti sopra citati è sufficiente per coprire il fabbisogno di ferro nell’arco della giornata.
Secondo le linee guida dai 6 mesi ai 3 anni è necessario un introito giornaliero di ferro pari a 7 mg. Per i bambini dai 4 ai 10 anni una quantità di 9 mg/die.

BIOGRAFIA
Nata nel maggio del 1980, mi sono laureata in Dietista nel novembre 2005.
Educazione alimentare è il principale obiettivo del mio lavoro sia in presenza che in assenza di stati patologici. L’università mi ha permesso di acquisire alcune conoscenze specifiche e di maturare una prima esperienza tramite i tirocini obbligatori presso le strutture pubbliche.
Conclusi gli studi, ho elevato la mia preparazione professionale con esperienze pratiche e autonome, svolgendo sia attività come libera professionista che collaborazioni volontarie con strutture pubbliche. Ho presieduto commissioni di laurea per il corso di Dietista presso l’università Magna Grecia di Catanzaro; questa esperienza ha aggiunto alle mie competenze la capacità di giudizio e di analisi.
Questi elementi, nel complesso, vengono da me utilizzati per stilare diete personalizzate, che garantiscano una condizione ottimale di salute nel presente e prevengano patologie strettamente legate al cattivo stile di vita nel futuro.
 
 

 

domenica 3 novembre 2013

L'importanza della condivisione nella depressione post partum



Oggi su Twitter, nel profilo di +QuandoNasceUnaMamma  mi sono imbattuta in questo video davvero molto emozionante http://vimeo.com/61632539. Si parla di baby blues, quella che in Italia chiamiamo "depressione post parto". Ovvero quella sensazione di disagio, tristezza e angoscia che si percepiscono nei giorni successivi al parto, proprio nel momento che  dovrebbe essere il più bello della nostra vita. Guardandolo mi sono davvero emozionata. Volevo quindi condividerlo con voi perché ritengo che sia importante diffondere l’idea che in questi momenti non si è da soli.
Faccio una premessa. Io ho partorito un anno fa nell’incoscienza più totale. Non intendo nel senso che non sapevo di dover partorire ma nel senso che avevo sottovalutato l’intensità del dolore che avrei provato e non sapevo (per mancata informazione e per la tendenza a non credere alle persone che per ogni cosa che riguarda la maternità ti dicono la fatidica frase “vedrai, vedrai”) quello che avrei sofferto dopo nei fatidici 40 giorni. Quindi subito dopo il parto ho avuto come una fase di shock totale. Per non parlare della difficoltà ad allattare conclusasi purtroppo con me disperata che in lacrime 10 giorni dopo il parto chiedevo ad un’ostetrica di interrompere l’allattamento. I successivi 40 giorni ho convissuto con la baby blues. E’ stata dura ma non è un cambiamento facile da affrontare e poi gli ormoni non aiutano.
La cosa strana è che per 9 mesi hai sognato quel momento, l’hai vissuto nella tua testa milioni di volte pensando a quanto sarebbe stato romantico e meraviglioso, ti sei divorata volumi interi sull’allattamento, la gravidanza, il parto e hai guardato e riguardato centinaia di puntate di trasmissioni ambientate nelle sale parto. Ma quello che accade dopo il parto è un po’ diverso per alcune mamme. Per quanto tu possa aver desiderato quel figlio, per quanto tu possa amarlo, le sensazioni che provi sono completamente assurde. E’ strano da spiegare quali sono davvero le emozioni che si vivono. Si fa fatica ad esternarle perché chi ti sta vicino è felice, gioisce e si aspetta che tu faccia altrettanto ma tu non riesci ad essere felice e ti senti anche in colpa. E allora piangi, pensi che forse non sei adatta a fare la mamma e che forse la tua vita di prima era migliore di quella che ti aspetta. Nel frattempo hai tra le braccia una piccola creatura che dipende da te e quindi piange, ha delle necessità e tu invece hai solo paura. Nel frattempo per alcune mamme c’è anche da affrontare il dolore fisico (i punti, mal di schiena, ragadi al seno) oltre che il confronto allo specchio con un corpo che non riconosci e non accetti.
Questo è quello che ho provato io per almeno un paio di mesi dopo il parto e che per chi mi è stato vicino è stato difficile da comprendere ma per fortuna mi hanno appoggiata. La mia vera ancora di salvezza è stato rimanere in contatto con le mamme incontrate al corso pre-parto e sentire da loro che erano nelle mie stesse condizioni. Questo mi ha fatto sentire meno sola e sicuramente mi ha fatto capire, in quel momento poco razionale, che non ero pazza e che tutto questo turbinio di emozioni era una fase quasi necessaria.
Oggi, dopo un anno, avrei una voglia matta di rivivere quel momento per poterlo vivere con la gioia che ho adesso tutte le volte che guardo la mia bimba sorridermi, e vorrei poter dire alla me stessa di un anno fa che quel momento non tornerà più di godermelo più che mai.
Con questo vorrei dire alle neomamme che se vi sentite cosi non temete di parlarne con qualcuno, non pensate che dovreste essere felici e queste emozioni negative dipendono solo da voi. Cercate altre mamme con cui parlare e condividete ogni emozione, anche quelle che vi sembrano più orribili. Tutto passa, state serene, tutto passa.